Muestra de cine mexicano 2019: festival del cinema messicano a Roma

 

Info dal sito MenteLocaleRoma

Si svolge a Roma, da venerdì 17 a domenica 19 maggio – a ingresso gratuito fino a esaurimento posti – presso la Casa del Cinema, la prima edizione della Muestra de cine mexicano primavera 2019.

Roma –Fondato e diretto da Cecilia Romo Pelayo, il festival nasce dal desiderio e dalla volontà di creare uno spazio alternativo e internazionale per il cinema messicano.

Roma –Una scelta che unisce i lavori contemporanei dei registi messicani ai grandi classici, tutti proposti in lingua originale con sottotitoli in italiano. In programma, a inaugurare il festival, il 17 maggio alle 19, l’anteprima europea di Silencio, scritto, diretto e prodotto da Lorena Villarreal, che sarà ospite del festival.
La preziosa cinematografia messicana del passato sarà esaltata quindi dalla proiezione de La Trilogía de la Revolución di Fernando De Fuentes, che rappresenta il cinema degli anni ’30 messicano dell’epoca pre-industriale. Tre film, El prisionero número trece (1933), El compadre Mendoza (1934) e Vamonos con Pancho Villa (1935), che ripercorrono tre diversi episodi relativi alla Rivoluzione Messicana.

Eterogenei i temi affrontati dai film proposti, come la violenza domestica, al centro del documentario Batallas intimates, di Lucía Gajá, basato sulle storie di diverse donne, originarie di cinque diversi Paesi: Messico, Spagna, Stati Uniti, Finlandia e India. Altro documentario, Derecho de playa, di Jorge Diaz Sánchez, racconta i pescatori della costa meridionale di Jalisco, minacciati negli ultimi anni dall’impulso privatistico sempre più presente nelle attività di pesca della regione. In programma anche il classico del cinema messicano, firmato nel 1977 da Arturo Ripstein, El lugar sin límites racconta la storia di La Manuela, un omosessuale che, insieme alla figlia, gestisce un postribolo di provincia. Una sera, Pancho infastidisce la figlia e va in sua difesa con una danza, seducendolo. Padre e figlia competono per la stessa passione in un luogo spietato, in cui la gentilezza si mescola all’odio.

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