Con un saggio breve sulla funzione dell'arte nella ricostruzione della memoria collettiva, la coppia ciampinese partecipa alla XXVII Fiera Internazionale di Lima
Sgusciamo con il nostro taxi per gli ingorghi della città, sfiorando di pochi millimetri le lamiere colorate delle vetture che si insinuano verso il semaforo fin quando, dopo più di mezz’ora di addestramento alla viabilità della capitale, il tassista sblocca le portiere e ci libera proprio davanti all’ingresso della manifestazione. Le auto con i loro clacson assordanti continuano a rimbrottare l’una contro l’altra, avanzando sfrontate per rubare centimetri di asfalto rovente agli autobus. Dai finestrini vediamo sfilare e volti sfiniti e lavoratori assonnati.
Stiamo per varcare la soglia della XXVII Feria Internacional del Libro di Lima, organizzata dalla Cámara Peruana del Libro, dal 21 luglio al 6 agosto 2023, presso il Parque Próceres de la Independencia nel quartiere di Jesús María, con un programma di 900 attività, conferenze, tavole rotonde, per tutte le generazioni. La manifestazione culturale più importante del Perù quest’anno è dedicata al poeta nazionale César Vallejo. In quanto relatori e invitati abbiamo il privilegio di poter ignorare la fila senza fine che ordinatamente si presta al controllo dei biglietti. Intorno brulicano venditori ambulanti, cibi e bevande per ogni necessità. Sono le 18 e presto scenderà la notte in questo agosto d’inverno a Lima. Entriamo nell’universo editoriale peruviano. Tra gli stand si aggirano mascotte, saltimbanchi e trampolieri. Molti lettori appoggiano cestini al braccio: sono intenti a selezionare libri in formato ridottissimo. Sono disponibili librerie in miniatura per ospitare la collezione, i settori espongono opere di Oscar Wilde, Cortazar, Borges e centinaia di opere di scrittori internazionali.
Ci sorprendiamo a osservare la folla che pullula in ogni stand, le file alle casse, le buste cariche di libri che vediamo sfilare e sfiorarci. Una sezione è dedicata all’editoria per ragazzi e al fumetto, il lasciapassare per i Cosplay che riusciamo ad avvistare. Tra le postazioni istituzionali notiamo l’Istituto Italiano di Cultura di Lima, presente anche quest’anno alla Feria, con un’offerta ampia di attività mirate a consolidare i legami culturali tra Italia e Perù. Secondo i dati raccolti dalla Camera del Libro Peruviano (CPL) l’evento ha raccolto 430 mila presenze registrate, circa il 40% in più rispetto al 2022.
Frastornati e compiaciuti per l’interesse che la lettura deve suscitare nel popolo peruviano vista non solo l’imponente affluenza ma il vivo interesse che possiamo cogliere, localizziamo la casa editrice che ha scelto di pubblicare il nostro libro in Perù: Mesa Redonda Editorial. La postazione espone tutto il catalogo, e decine di persone in pochi muniti si affacciano e decidono di comprano diverse opere. Poco dopo, nella sala Cromwell Jara siamo già pronti per la presentazione. Ci coglie una forte emozione, il nostro saggio “Cuando l’arte re-compone la memoria”, nato in Italia per informare i connazionali sulla funzione di alcune manifestazioni artistiche nel processo di costruzione della memoria collettiva rispetto a eventi traumatici della storia peruviana è disponibile al popolo che ne è stato direttamente colpito. Ne avvertiamo tutta la delicatezza e la responsabilità.
La copertina reca un disegno realizzato da Felipe Lopez, un pittore di Ayacucho, esule a Parigi tra gli anni ’80 e 2000 e poi ritornato alla residenza natale nel paese andino dove oggi opera come promotore culturale. Sono raffigurate due donne che si incamminano abbracciate verso il sole, lo stesso disegno posto come murales sulla facciata della sua abitazione, dove in una sala ospita gli eventi della sua città. Andremo anche ad Ayacucho, suoi ospiti, per presentare il saggio e le nostre convinzioni sulla funzione della letteratura e dell’arte plastica nell’affrontare la memoria in chiave dinamica. Nella sala non ci sono più posti a sedere. Alcune persone scelgono di assistere in piedi, altre restano assiepate fuori. Introducono la presentazione Diego Bardalez e Caral Caceres Colan. https://fil-lima.com.pe/programa-cultural/programacion/
Tra gli astanti scorgiamo il noto critico d’arte JorgeVillacorta, di cui solo un giorno prima avevamo letto un commento accanto a una tela immensa esposta in una mostra in una galleria limena, e il grande artista Herbert Rodriguez con la moglie. La loro presenza ci riempie di gioia e orgoglio. Non possiamo non ringraziare Herbert Rodriguez per la tenacia, il coraggio e la coerenza. È un’artista militante che crede nella controcoltura e nell’arte impegnata, nel 2022 alla Biennale di Venezia, ha partecipato per il padiglione del Perù.
“Gradito y Viceconti mencionan que la decisión de publicar su ensayo
Cuando el arte re-compone la memoria, fue por el impacto emotivo que les causó
“La paz es una promesa corrosiva”, que vieron en el Pabellón peruano en la Bienal de Venecia el 2022.
Ante lo complejo de crear un arte político disruptivo en el Perú, sí pues,
dando cara al frente contencioso de los esteticistas,
cómo no agradecer la mención de Patrizia y Nicola”
– Herbert Rodriguez –