Cumparsita

Domenico Labriola, noto costruttore edile di Buenos Aires, italiano di nascita e porteño di adozione, ha 87 anni ed è molto malato quando comincia a trascrivere i ricordi di una vita. Il suo racconto ha inizio negli anni venti quando la sua famiglia lascia la Lucania per intraprendere un lungo viaggio verso la nuova America e prosegue nella Buenos Aires generosa nella quale i fratelli Labriola creano con sacrificio una propria impresa, riuscendo, come molti altri emigranti, a farsi strada. L’arrivo del misterioso Saverio, un italiano suo conterraneo, fa nascere tra i due una forte e virile amicizia, contrassegnata dal duro lavoro diurno e dalle scorribande notturne. È un’amicizia felice e leale, la complicità che li lega resta viva attraverso gli anni bui del regime, il matrimonio infelice di Saverio con Emilia, la nascita del loro primogenito, Raúl, e la morte prematura della stessa Emilia. Quando Raúl compie vent’anni, Saverio scompare senza lasciare traccia e a Domenico non resta che farsi carico del giovane e crescerlo amorevolmente come un figlio. Dopo la laurea in ingegneria Raúl decide di partire per l’Italia, sperando di trovare in Basilicata, a Viggiano, paese natale di suo padre, indizi sulle motivazioni che hanno indotto Saverio ad abbandonarlo. Nel piccolo borgo del meridione scopre le sue antiche origini e, finalmente, svela il terribile tabù riguardante la vita di Saverio.

Esaurito

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